Quali sono i cliché dei vini rosé? Questo vino annuncia il ritorno del bel tempo, della stagione estiva, dei barbecue, degli aperitivi… Quando si parla di vino rosé ci si immagina subito il sud, il relax, le vacanze. Nonostante questo, il rosé è stato screditato per molto tempo e alcuni cliché persistono ancora. Pregiudizi molto svantaggiosi in particolare per la Provenza, dove la produzione è per l’89% di rosé.

I vini rosé sono dei “veri vini”? 

Spesso si sente dire che i rosé non sono dei veri vini. Falso! I vini rosé sono dei veri vini. Solo, di fronte ai vini bianchi e rossi, questi ultimi sono percepiti in modo diverso. Sono visti come un oltraggioso mix di bianco e rosso. D’altro canto, tra il 2006 e il 2008, un decreto europeo aveva proposto di unire questi due vini al fine di crearne uno rosa pallido. Per fortuna, i viticoltori si sono battuti per impedire questa scelta, che avrebbe messo ancora una volta in cattiva luce questo tipo di vino.  È importante sapere che il vino rosé viene realizzato con grande tecnica e precisione, al fine di ottenere questo caratteristico rosa pallido dagli aromi fruttati e floreali.

I vini rosé, dei vini a buon mercato?

In Francia, cosí come in Italia, si ha ancora la cattiva abitudine di pensare che il prezzo sia prova di qualità. Essendo i vini rosati poco costosi, i consumatori pensano che non siano dei buoni vini. In effetti, i vini rossi e bianchi sono di solito piú cari. Ma questo non ha niente a che vedere con la qualità! Il prezzo giustifica il metodo di fabbricazione. I vini rosé non invecchiano tanto tempo quanto i bianchi e i rossi, sono dunque meno cari.

Rosé di prima qualità

Anche se alcuni cliché persistono da parte di qualche consumatore, il rosé ha dimostrato il suo valore e continua a evolversi in campo gastronomico. Il rosé è diventato un prodotto di alta qualità presente anche in molti ristoranti stellati. Anche se con una certa esitazione all’inizio, poco a poco, i consumatori si stanno rendendo conto che il rosé non solo puó accompagnare una portata, ma anche un intero pasto. 

Conservare una bottiglia di rosé?

La maggior parte dei rosé non sono vini che migliorano con l’invecchiamento in bottiglia (anche se alcuni si possono conservare per qualche anno). Si bevono per lo più giovani. Ancora una volta, se li paragoniamo ai i vini rossi, che possono conservarsi per 20-25 anni, questo dona una cattiva immagine al nostro rosé, che non sarebbe dignitoso bere da parte di un vero appassionato. Tuttavia, questo è il vino piú antico. All’epoca, i vini non venivano macerati per molto tempo e invecchiavano male, e questo donava loro questo particolare colore rosa. La formulazione dei rossi è molto piú recente. Ad ogni modo, la Provenza non ha superato il 10% dei consumatori fino alla metà degli anni 2000. Oggi i viticoltori sono riusciti a fornire un francese su tre.

Il vino rosé, una bevanda estiva?

È vero che il rosé è associato al sole, alle vacanze e all’estate. Durante gli anni e ancora oggi, questo vino apre la stagione estiva. Però, a causa del riscaldamento globale, il periodo si consumazione continua ad ampliarsi sempre di piú. Si beve il rosé da marzo a ottobre. In piú, la mentalità cambia. Alcuni apprezzano un bicchiere di rosé anche durante la stagione invernale. Dunque, la consumazione di rosé va oltre una semplice questione di moda. Questi vini sono apprezzati tanto per la loro semplicità quanto per la loro accessibilità. Il rosé si lascia bere senza la necessità di darne qualche commento o giudizio. L’importante è concentrarsi sul momento presente e avere una buona compagnia!

I vini rosé, una bevanda femminile? 

Che idea divertente quella di credere che le donne bevano solo vini leggeri! Questa è una falsa credenza! I gusti in campo di vini fanno riferimento alla personalità di ogni consumatore e non al suo sesso. Infatti le donne, cosí come gli uomini, bevono vino rosso forse anche piú del rosé.

 

E, per voi, quali sono i cliché dei vini rosé?